docufilm 30′
Il racconto della battaglia sindacale che ha coinvolto la classe operaia genovese per vedersi restituire i propri diritti
Prossime proiezioni: giovedì 6 novembre ore 21:00 Nuovo Cinema Palmaro Genova Pra’. Sabato 8 novembre alle 19:00 presso la Mediateca Digitale della Maremma in Chiasso delle Monache 9/11 a Grosseto. Giovedì 20 novembre ore 16:30 SOMS della Castagna in via Schiaffino Genova Quarto. Lunedì 24 novembre ore 15:30 nella sede dell’Ordine dei Giornalisti della Liguria in via Fieschi Genova.
La classe operaia non va più in paradiso, va direttamente all’inferno e prima passa anche dal tribunale. È accaduto a Genova dove nel 2004 è stata aperta un’indagine a carico di un gruppo di ex operai Ilva e Ansaldo accusati di truffa ai danni dell’Inps: avrebbero dichiarato di avere lavorato a contatto con l’amianto per ottenere i benefici pensionistici consistenti nell’andare in pensione anticipatamente.

Il docufilm “Amianto. Genova: storia di una lotta operaia” racconta la battaglia sindacale, durata 12 anni, che ha coinvolto la classe operaia genovese per vedersi restituire i propri diritti. Oltre 1400 lavoratori, alcuni malati o deceduti, colpiti dall’esposizione all’amianto sono stati indagati come truffatori dimenticando i danni inoppugnabili provocati dall’asbesto. Tra il 1994 e il 2020 l’Inail ha registrato in Liguria oltre 3.600 decessi provocati dall’esposizione all’amianto, di cui oltre la metà a Genova.
Una lotta vincente, per molti aspetti unica, perché mentre nel resto d’Italia venivano riconosciuti i diritti degli esposti, a Genova lavoratori e lavoratrici venivano messi sotto inchiesta.
Grazie alla Cgil, Fiom e SPI le pensioni vennero ripristinate, ma di amianto si continua a morire.
Il documentario vuole raccontare quella lotta e restituire dignità e giustizia ai malati, alle vittime, ai loro familiari, alla classe lavoratrice offesa da accuse infondate e infamanti.

Un progetto lungo e complesso
Con Ugo Roffi abbiamo iniziato a lavorarci nel 2021, dopo un primo incontro alla Camera del lavoro di Genova in cui ci è stato proposto di raccontare la vicenda dell’amianto a Genova, una storia che ci ha subito appassionato visto le implicazioni umane e sociali: 1400 lavoratori accusati ingiustamente di aver frodato lo Stato!

Poi c’è stata una lunga pausa che ci ha visto impegnati nella realizzazione di altri lavori documentaristici, e infine nel novembre 2024 abbiamo ripresero in mano le carte, i libri, e la storia è ripresa. Una storia che conoscevo molto bene perché proprio in quegli anni avevo lavorato come assistente per un deputato alla Camera e avevo perciò seguito da vicino la vertenza.

La sfida è stata sintetizzare una lotta così lunga e complessa in soli trenta minuti! Ricordo mentre sbobinavo e sottolineavo e pensavo: questo va messo, questo pure… vabbè poi in fase di montaggio Ugo ha ristabilito i giusti spazi, però è stata una fatica incredibile ogni volta togliere e limare, evitare il già detto, cercare di rendere ogni passaggio chiaro. Prima di tutto per noi.

Tra le difficoltà che abbiamo dovuto affrontare c’e stata quella di reperire i materiali: foto, video, articoli di giornali… molte cose sono andate perdute. Tra queste ci sono le lastre dei polmoni dei lavoratori che si ammalarono di mesotelioma. Che Ugo voleva assolutamente usare – e poi con uno stratagemma lo ha fatto – Chiesi a decine di persone, ma quasi sempre chi aveva avuto un malato in casa le aveva buttate, alcune erano andate perdute e nemmeno l’Ordine dei medici è riuscito a trovarne!

Alla ricerca della giusta location
Se da subito sapevamo che uno dei luoghi prescelti sarebbe stato la Camera del lavoro di Genova, perché lì ebbe inizio la lotta, sapevamo che l’altro luogo doveva essere la fabbrica. E non poteva che essere l’ILVA, oggi Acciaierie d’Italia. Mesi di carte, permessi, mail, telefonate… ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Siamo entrati in fabbrica, nell’orario di lavoro con la produzione attiva. Così come nell’altro documentario “Franco Sartori. La città possibile” dove abbiamo girato dentro Ansaldo Energia; anche questa volta la fabbrica è una “quinta” fondamentale per raccontare questa storia.

Tribolazioni…
C’é sempre un momento in cui pensi di non farcela. Il lavoro è troppo, il tempo poco, i soldi non ne parliamo… (appunto) e dubiti che ne verrai fuori. Ho passato settimane (alla fine più di un mese) a leggere i testi e pensare cosa andava tenuto e tolto, messo di qua e di là… poi ho passato tutto a Ugo, ci siamo confrontati e ho capito che metà del lavoro che avevo fatto non era servito. Ugo ha ricominciato. Poi ancora quattro mesi in sala montaggio. E avevamo solo la storia con tutte le voce messi in fila. Sembrava molto, e lo era, ma mancava ancora tutto il resto. Ci sono voluto molti altri mesi ma oggi (agosto 2025) – dopo la prima proiezione ufficiale di giugno al Teatro Verdi di Sestri Ponente (Ge) – c’è la soddisfazione di avere fatto un bel lavoro e la speranza che piaccia e che serva affinché la memoria di quello che è stato non venga perduta perché lavoratori sono morti e continuano a morire a causa dell’amianto. Questo film è a anche per loro.

PROIEZIONI
La prima proiezione si è svolto giovedì 5 giugno alle 17:30 al Teatro Verdi di Sestri Ponente, luogo simbolo per la città e per tante lotte di lavoratori e lavoratrice. L’occasione è stata anche la chiusura della campagna referendaria sui quesiti sul lavoro. Un pomeriggio emozionante, perché tornare al Verdi e vedersi il film su quello schermo gigantesco è stato magnifico. Alla fine l’applauso… è sempre liberatorio! Ad ogni prima è così.

Seconda proiezione organizzata dalla Fiom il 18 luglio 2025 a Sestri Levante nella Sala Coop. Noi assenti giustificati perché in ferie ma ci hanno raccontato che è andata alla grande.

Con l’autunno riprendono le proiezione e finalmente Al Club Amici del Cinema – venerdì 12 settembre 2025 alle 21:00 – dove ormai ci sentiamo a casa, visto la consuetudine di proiettare ogni nostro lavoro. Insieme a me e Ugo c’erano il vicedirettore del Secolo XIX Andrea Castanini, Igor Magni, Marcello Zinola, Giovanna Cereseto e Albino Ostet. La sue testimonianza, prima sullo schermo e poi dal vivo, ha commosso un po’ tutti. la sua rabbia ancora così viva dopo tutti questi anni, il suo continuare a non comprendere il perché dell’azione giudiziaria, ci ha convinto ancora una volta della necessita del nostro lavoro.

E poi a Savona al Nuovo Film Studio giovedì 25 settembre 2025 alle 18:00 con il supporto e l’organizzazione della CGIL Savona e Andrea Pasa. Prima della proiezione c’è stato un approfondimento sulla situazione legata alle bonifiche relative all’amianto e sul mancato finanziamento del registro dei mesoteliomi oltre che sulla difficoltà per ancora troppi lavoratori di vedersi riconosciuti i diritti per chi ha lavorato a contatto con la fibra killer. Proiezione senza Ugo, impegnato a lavorare allo stadio… (un classico) 🙂

In centro a Genova in occasione del Festival Internazionale Flight con la proiezione nella sede della Fondazione Carige giovedì 9 ottobre 2025 alle 18:00. Eravamo in concorso, ci siam battuti… ma non abbiamo vinto. Ma come si dice: “l’importante è partecipare”. La presenza di tanti amici ha reso la serata lo stesso memorabile!

RECENSIONI



Genova Quotidiana – 29 maggio 2025
Genova Today 29 maggio 2025
Prima il levante – 18 luglio 2025
Collettiva – 5 agosto 2025
Tgr Liguria – 12 agosto 2025
Popoffquotidiano – 25 settembre 2025
Genova 24 – 28 ottobre 2025
Mentelocale – 28 ottobre 2025
Telenord – 29 ottobre 2025