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La compagnia dell'anello Trekking nella storia

Stonehenge alla ligure

La meraviglia della natura e il mistero della storia si incontrano sulla Strada Megalitica anche conosciuta come la Stonehenge” del Beigua, un itinerario nel cuore della preistoria particolarmente interessante sia da un punto di vista storico che naturalistico.

Alcune pietre di dimensioni impressionanti lungo il tracciato

Siamo a pochi chilometri da Varazze – nel Parco Regionale del Beigua – e l’itinerario alla scoperta di queste antiche e maestose pietre parte dalla piazza di Alpicella (posteggio). Da qui si prosegue lungo via Ceresa (indicazioni: NTL), la strada oggi asfaltata taglia la costa del monte anticipando la vista del Monte Greppino e prosegue (almeno per 45 minuti) fino all’imbocco del sentiero vero e proprio che condurrà verso la Strada Megalitica. È un sentiero piuttosto semplice e adatto a tutti quello che dopo poco meno di un’ora conduce alla Stonehenge del Beigua (indicazione N).

Lungo il tracciato si incontrano moltissimi muri a secco, per lo più abbandonati e in decadenza ma che segnalano come l’area fosse un luogo antropizzato sin dall’antichità; ed è in un crescendo di bellezza e stupore che si entra passo dopo passo nella preistoria. 

Non c’è foto che tenga, una volta varcata la soglia l’incanto cattura l’occhio e anche il camminatore meno attento non può che rimanere senza fiato mentre cammina nella penombra del bosco lungo su un viale lastrico bordato da un filare di maestosi faggi e affiancato da possenti pareti di pietra. La parete nord è costituita da macigni ormai quasi completamente abbattuti, mentre la parete a valle è formata da una successione di pietre di diversa misura sino a costruire un muro continuo. 

Il percorso termina in corrispondenza di un cerchio di pietre fitte affiancate al cui centro si trova un masso orientato verso il Monte Greppino.

Foto Ugo Roffi

Lungo il tracciato si incontrano diversi cartelli informativi che suggeriscono come il percorso sia caratterizzato da elementi che fanno pensare alla cultura celtica e che presuppongono un uso dell’area per scopi rituali e religiosi.

Lungo il cammino si può fare una deviazione e in poco meno di trenta minuti si raggiunge il Monte Greppino (indicazione T), rilievo nudo e roccioso, famoso sin dall’antichità per la sua caratteristica di attirare i fulmini e per questo era ritenuto sacro. Da qui si gode un ottimo panorama, dal Monte Beigua alle spiagge del ponente ligure.

Panorama dal Monte Greppino – Foto Ugo Roffi

Il cammino può proseguire fino alla Cappelletta Faie dove si raggiunge con una larga carrareccia che scende dolcemente e ripercorre le tappe della Via Crucis e termina al bivio dove si trova la Cappelletta. Andando a destra (seguendo la strada asfaltata) si torna dopo più di un’ora ad Alpicella. In alternativa si ritorna sui propri passi ripercorrendo la strada megalitica e l’itinerario già fatto a ritroso.

Per effettuare il percorso si consiglia di visitare il sito del parco: www.parcobeigua.it

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La compagnia dell'anello Trekking nella storia

I sentieri napoleonici del Beigua

Due sentieri tra storia e natura per riportare l’attenzione sulla straordinaria bellezza di questo parco ancora una volta sotto minaccia.

La chiamano la Montagna con vista mare e in effetti lo spettacolo da lassù e straordinario: lo sguardo va dalla riviera di levante e quella di ponente, le Alpi Liguri, la Pianura Padana, l’Appennino ligure e tosco-emiliano, le Alpi Apuane e in fine la Corsica. In una parola: l’immensità.

Ancora titanio

In questi giorni il Parco è tornato agli onori delle cronache, non per le sue bellezze, come sarebbe giusto, ma per l’ennesimo tentativo della CET, società mineraria con base a Cuneo, di avviare indagini finalizzate all’apertura di una miniera a cielo aperto per l’estrazione del rutilo (titanio). La vicenda va avanti da circa quarant’anni (chi volesse approfondire può leggere qui), ma mentre prima la Regione Liguria aveva sempre negato il permesso di estrazione, questa volta, uno zelante funzionario, come ultimo atto prima di andare in pensione, ha firmato il decreto che dà il via libera alla ricerca di titanio per tre anni in un’area appena fuori dal Parco, ma comunque tutelata. 

Sembra incredibile ma le cose stanno così. Le associazioni ambientaliste, insieme a cittadini e amministratori del territorio hanno lanciato subito una petizione (si può firmare qui) che ha raccolto 23.000 firme in dieci giorni. Regione Liguria, fin dall’inizio ha cercato di minimizzare, però ad oggi non ha ancora ritirato il decreto. 

Memorie napoleoniche

L’itinerario proposto vuole essere un’occasione per fare conoscere questo parco che non è solo ricco di biodiversità e bellezze naturali, ma custodisce anche preziose memorie del nostro passato. Su questa montagna francesi ed austriaci combatterono per 7 giorni dal 10 al 16 aprile 1800. Il massiccio del Beigua fu teatro di sanguinosi combattimenti e oggi è possibile rivivere la storia di quelle terribili giornate attraverso una serie di tavole disposte lungo i percorsi. .

Pannello esplicativo a Pian di Stella – Foto Ugo Roffi

L’itinerario giallo (versante padano) e quello rosso (versante marino) si possono fare singolarmente oppure si può scegliere – facendo un breve sentiero che li unisce – di fare un anello. Noi, essendo fatalmente attratti dagli anelli… ci siamo cimentati e abbiamo impiegato circa 3 ore e 30 minuti, pause escluse. Entrambi partono da Pian di Stella (m. 1220) poco sotto la vetta del Beigua.

Quando i due itinerari si incrociano

L’anello

Se si sceglie di percorrerli entrambi con l’anello, il mio consiglio è partire dall’itinerario giallo dove in breve tempo si raggiunge un altipiano panoramico: lo sguardo spazia tra la val padana e le maggiori cime piemontesi; si prosegue con un cammino semplice e piacevole e ben segnalato fino ad arrivare in un bosco, qui bisogna stare attenti a non perdere la strada, nonostante il sentiero sia sempre segnalato bene, noi abbiamo avuto qualche difficolta, quindi prestare attenzione. Poco dopo si incrocia il sentiero per Santa Giustina e in breve è possibile unirsi con l’altro itinerario, quello rosso. 

Lungo tutto il tragitto si incontrano tavole che segnalano punti di interesse naturalistico e storico. Emozionanti quelle che raccontano gli scontri e i combattimenti che ci furono tra francesi e austriachi. 

Si legge: “Il 12 aprile 1800 il contrattacco francese sul Beigua si infranse lungo i pendii di Monte Cavalli. Su questa forte posizione più di tremila soldati ungheresi resistettero al nemico sino al tramonto. Dal Monte Cavalli gli Imperiali scesero più volte rispondendo con le baionette agli assalti francesi”

Si chiude l’anello con una salita abbastanza dritta, ma breve (20 minuti), quando si torna al punto di partenza, a Pian di Stella, consiglio, se si è partiti dall’itinerario giallo di riprendere l’inizio del itinerario rosso in modo da fare visita anche al cippo 1 da dove si gode un panorama mozzafiato della Liguria. (Vanno aggiunti al percorso altri 30/40 minuti).

Naturalmente chi decidesse di cimentarsi in questo trekking, è meglio consulti prima il sito del Parco Beigua, completo di tutte le info. Questo racconto vuole essere solo uno spunto.

Partenza: per entrambi gli itinerari Pian di Stella, Parco Beigua

Durata: per l’anello 3 ore 30’’ 

Itinerario fatto nel inverno del 2019 e nella primavera del 2020.